Contatti booking
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  • 23/09/2021 Bologna (BO) / Freakout Club
  • 13/08/2020 Maida (CZ) / Color Fest
  • 18/07/2020 Impruneta (FI) / Castello di Montauto
  • 12/07/2020 Carpi (MO) / Chiostro di S.Rocco
  • 25/08/2019 Roma (RM) / Na Cosetta Estiva

Biografia

Flavio Giurato vive e lavora a Roma dove è nato nel secolo scorso. Vissuta parte della sua infanzia nei garage e nelle cucine delle sedi diplomatiche occupate dal padre fra Roma e Buenos Aires e nei set cinematografici allestiti negli studi del nonno a Tirrenia, in Toscana, diventa, a quindici anni, un giocatore della nazionale giovanile di baseball, concludendo la sua educazione nelle strade fra Città Giardino e Tufello a Roma.

Già ad otto anni incontra la musica al Teatro Costanzi di Roma, dove il nonno Giovacchino Forzano mette in scena la “Tosca” con Renata Tebaldi. Come regalo di Natale, alla richiesta di una batteria, riceve una chitarra siciliana. Allievo del Maestro Mario Cerquozzi, autorità indiscussa dell’uso del plettro, Flavio abbandonerà questa tecnica su espresso invito del figlio.

Flavio Giurato smette di giocare nella massima serie del campionato italiano di baseball, per incompatibilità fra la mazza e la tastiera della chitarra e del pianoforte. Va a vivere a Londra e ci rimane per tre anni. Diventa un busker, performando in tutta la metropolitana londinese e in superficie a Portobello Road.

Torna a Roma nel 1978 e pubblica per la Dischi Ricordi “Per futili motivi”, primo di un trittico di concept album. Il disco è in parte cantato in romano e narra la primavera di bellezza di un giovane che compie diciott’anni il 10 giugno del 1940 e si ritrova cinque anni dopo spettatore a Piazzale Loreto. Si appende il dittatore per i piedi, ma gli apparati, le strutture e il controllo sociale cambiano per restare sempre gli stessi. Diretti da Giulio Questi, usciranno due videoclip, giustificati contabilmente in Casa Ricordi come spese di cancelleria. L’album non verrà mai più ripubblicato in cd e probabilmente il suo master non esiste più.

Nel 1982 pubblica con la CGD “Il tuffatore” che vede l’inizio della collaborazione con il chitarrista Piero Tievoli e la partecipazione di Toto Torquati, Mel Collins e Ray Cooper. Il disco, secondo del trittico, narra le storie d’amore nell’epoca dell’omologazione culturale che sarà a tutti evidente sul finire degli anni ottanta. I videoclip estratti dall’album saranno parte fondante del programma Mr. Fantasy condotto da Carlo Massarini.

Nel 1984 pubblica per la CGD “Marco Polo” che vede ancora la partecipazione di Piero Tievoli, Toto Torquati e Ray Cooper. Il terzo e ultimo concept album racconta il viaggio di un occidentale nella cultura di un Oriente mentale. Durante la lavorazione di “Marco Polo” Flavio assiste alla rappresentazione del Trittico di Puccini che vede il libretto del nonno in “Suor Angelica” e “Gianni Schicchi” e Gianandrea Gavazzeni sul podio. La sera successiva, nel cuore della notte, nella fabbrica della CGD Flavio rischia di morire nello spazio senza ossigeno fra le due porte comunicanti dello studio di registrazione dove andava di notte a preparare il lavoro del giorno dopo sullo Steinway grancoda e viene casualmente salvato da una guardia notturna. “Marco Polo” è, a tutti gli effetti, un premeditato suicidio discografico. Il disco segna l’inasprimento nel rapporto del cantautore con la grande discografia.

Alla richiesta della direzione artistica di un preascolto del quarto lavoro prima di entrare in studio, Flavio rifiuta ogni possibile ingerenza e la CGD lo scarica. “Lawrence d’Arabia”, una partitura per quattro pianoforti, non vedrà mai la luce.

Nel periodo fra il 1984 e il 2004, Flavio Giurato lavora in Rai come regista, gira documentari, allena il settore giovanile della Lazio baseball, fonda la Entry Edizioni Musicali e la Entry Videoproduzioni Digitali, lavora al romanzo di una vita (ancora un “Marco Polo”, ma senza musica e destinato alla non pubblicazione), inventa “Gli Animali”, un rivoluzionario metodo di accordatura dell’essere umano.

Nel 2004 la casa editrice No Reply, decide di pubblicare “Il tuffatore. Racconti e opinioni su Flavio Giurato” un libro di racconti ispirati alle canzoni dei primi tre dischi del cantautore. Con l’occasione, a vent’anni di distanza da “Marco Polo” e in allegato al libro, esce un disco live, il primo e l’unico della sua carriera.

Nel 2007 pubblica per la Entry Edizioni Musicali il primo cd: “Il manuale del cantautore” che verrà distribuito da un’etichetta indipendente. Quattro videoclip estratti dall’album sono visibili su youtube.

In questo periodo lavora come musicoterapeuta in una struttura psichiatrica, elaborando un metodo che prevede per i pazienti l’emissione delle sillabe mistiche, la praticabilità fisica del rigo, il canto melodico e armonico e l’uso terapeutico delle percussioni.

Primavera 2015: esce per la Entry Edizioni Musicali “La scomparsa di Majorana”. Disco manifesto e apologia dalla musica organica garantita senza B.P.M. Album dedicato soprattutto alla grande ricerca degli armonici, il più ambizioso dei segreti del suono. La tastiera che si sente accompagnare le chitarre non esiste. Quel suono è creato spontaneamente dagli armonici.

Dieci tracce per un lavoro pensato come un album analogico e rigorosamente destinato ad un ascolto in cuffia che possa ricreare le complesse atmosfere dello splendido isolamento nel Val d’Arno, dove è stato registrato da Andrea Cozzolino con la produzione artistica di Piero Tievoli. Il lavoro di preproduzione è durato quattro anni come le quattro stagioni nella sede della Entry di Roma con il pianoforte Steinway O180 e la cura di Guido Celli, giovane poeta romano molto attivo sulla scena catanese.

Perché Majorana: Lady Diana Spencer avrebbe voluto vedersi dissolvere come la pastiglia dell’ Alka Seltzer nell’acqua del bicchiere. La possibilità di scomparire, l’opzione di non esserci più volontariamente. Il cambio di identità, il programmato suicidio del talento. Majorana come una chiave usb infilata nel racconto dell’Italia di oggi: si può inserire, si può espellere, l’importante è farlo in cuffia. “La scomparsa di Majorana” ha visto l’impiego di chitarre Fender, Gibson, Rickenbacker, Nicola De Bonis ed Aegilium. Tutta la lavorazione è stata eseguita in accordo con le fasi lunari.

“La Scomparsa di Majorana Organic Tour”
Federico Zanetti basso elettrico
Daniele Ciucci Giuliani percussioni
sono i nomi dei giovani musicisti (classe 1994) che accompagnano Flavio Giurato per “La Scomparsa di Majorana Organic Tour”. Flavio non più da solo sul palco, ma al centro dei ragazzi.

Foto live

Video

Ascolti

Dischi

Le Promesse del Mondo

2017 Entry

La scomparsa di Majorana

2015 Entry

Il Manuale del Cantautore

2002 Musica & Teste

Marco Polo

1984 CDG

Il tuffatore

1982 CDG

Per futili motivi

1978

Singoli/EP

Nuovo Marco Polo

2020 Entry